su di me

… Vorrei aggiungere che non è soltanto il linguaggio che mi sembra colpito da questa peste. Anche le immagini, per esempio. Viviamo sotto una pioggia ininterrotta d’immagini; i più potenti media non fanno che trasformare il mondo in immagini e moltiplicarlo attraverso una fantasmagoria di giochi di specchi: immagini che in gran parte sono prive della necessità interna che dovrebbe caratterizzare ogni immagine, come forma e come significato, come forza di imporsi all’attenzione,come ricchezza di significati possibili.

Italo Calvino, Lezioni americane – L’esattezza.

Paolo Beccari

Paolo Beccari è nato a Trieste nel 1970.
Inizia giovanissimo gli studi di fotografia da autodidatta sommandoli e a volte prediligendoli al regolare corso di studi che lo porteranno al diploma di Maturità scientifica.

Dopo il diploma pensa di studiare Medicina, ma guidato da molteplici interessi svolgerà prima il servizio militare e in seguito  sceglierà di continuare la sua formazione in fotografia lavorando sul campo.

Già da adolescente aveva iniziato a frequentare la bottega di Ugo Borsatti: fotoreporter triestino, testimone di oltre mezzo secolo di storia della città. Borsatti, che è anche un ottimo stampatore in camera oscura, per anni sarà l’autentico Mentore di Paolo.

Fino ai 25 anni Paolo si misura con quasi tutti i settori fotografici, l’unico intento è imparare, capire, comprendere le specificità di ogni settore: lavora come assistente fotografo, si specializza in foto di scena per il teatro, percorre il ritratto, lo still life, il reportage.
Studia le tecniche di stampa in bianco e nero fino a raggiungere risultati ragguardevoli, nel 1998 lo stesso Borsatti sarà sorpreso e compiaciuto nel visitare una sua personale di ritratti.

Sempre più eclettico, inizia ad interessarsi alla grafica e alla comunicazione fin dal 1994, anno in cui inizia la sua collaborazione con uno studio grafico della sua città. L’anno dopo rileva lo studio e affianca la fotografia ai servizi grafici già offerti dall’azienda.
Seguono numerosi anni in cui le esperienze e le capacità si moltiplicano. Svolge lavori di fotografia d’architettura, still life, pubblicità ed eventi.
Tra i clienti dello studio ci sono alcune gallerie d’arte e Paolo ha l’occasione di incontrare personalità del calibro di David Byrne, Anton Corbijn, Sebastião Salgado e Josef Koudelka,  ognuno di quali lascia una traccia sul suo percorso di consapevolezza. In questi anni studia la gestione digitale del colore, le tecniche di stampa offset, la stampa digitale, maturando ulteriore sensibilità e consapevolezza riguardo alla riproduzione dell’immagine.

Negli stessi anni segue diversi progetti personali.  Nel 1999 inizia la ricerca sul paesaggio minerario del sud-ovest Sardegna e realizza un ampio reportage a Berlino nel decennale dalla caduta del Muro.
Nel 2001-2002 l’occasione di un reportage in Israele-Palestina segna fortemente la sua esistenza portandolo sempre più a interrogarsi sui temi sociali, sul paesaggio, sul territorio.

Tra il 2006 e il 2007 lo stile fotografico di Paolo interessa anche il mondo della moda: alcuni suoi lavori saranno esposti durante Pitti Uomo e in vari stores in tutto il mondo. Nel 2006 iniziano i contatti con la Milano della Finanza che porteranno Paolo a realizzare ritratti di Manager internazionali.

Il 2008 è segnato da un forte interesse per il progetto sui paesaggi minerari della Sardegna: parte del progetto viene esposta a Trieste e in altre città, esce sul periodico on line d’arte DDMagazine, in ottobre la Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, finanzia una mostra allestita a Barcellona presso lo studio degli architetti Arriola e Fiol: “La luce oscura delle miniere di Sardegna” presenta 13 grandi stampe selezionate dal progetto.
Nello stesso anno Paolo lavora al progetto “From Monday to Monday” per l’artista Hubert Scheibl che gli chiede di interpretare l’intera installazione della mostra alla Rocca Sfornisca di Dozza (BO), le immagini verranno raccolte nell’omonimo libro curato dalla Galleria d’arte Torbandena.

Nel 2009 si trasferisce a Cagliari con la famiglia per proseguire la ricerca sui paesaggi minerari. Inizia a collaborare con l’editore Carlo Delfino, conosce a Napoli il grafico Armando Milani del quale diverrà amico.

Nel 2010 le sue foto rappresentano la Sardegna alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Sempre a Milano la collaborazione con il settore della finanza continua  e culmina con una campagna pubblicitaria nazionale uscita su 13 quotidiani e periodici italiani. La campagna pubblicitaria, interamente progettata e realizzata dal suo studio, si impernia su ritratti spontanei di persone concentrate in diverse attività: sarà da molti considerata forte e innovativa, soprattutto nel settore finanziario.

Nel 2011 partecipa in  in Provenza al Workshop internazionale “Dialogues in Design” tenuto da Armando e Cynhtia Milani, Roger Remington, Douglas Manchee, Giacomo Artale. Il corso verte sull’uso della fotografia nel poster pubblicitario.

L’amicizia con Armando Milani porta Paolo a collaborare con lui nel 2012 alla creazione di uno dei suoi poster a contenuto sociale.
Importanti nel 2012 anche gli incontri con il fotografo Mimmo Jodice e l’architetto paesaggista João Ferreira Nunes durante la Scuola Estiva Internazionale di Architettura tenutasi nei territori del Sulcis-Iglesiente: i luoghi della sua ricerca fotografica sulle miniere di Sardegna.